Stili di guida in MotoGP: Rossi, Stoner e l’evoluzione della tecnica
In uno speciale trasmesso da TNT Sports in vista del Gran Premio di Gran Bretagna, le ex stelle della MotoGP Cal Crutchlow, Neil Hodgson e James Toseland hanno incontrato il presentatore Gavin Emmett per discutere della trasformazione degli stili di guida in MotoGP nel corso degli anni. La conversazione ha messo in luce due delle figure più influenti di questo sport – Valentino Rossi e Casey Stoner – e come i loro approcci unici abbiano contribuito a plasmare l’era moderna delle corse.
Valentino Rossi e l’ascesa del “Leg Dangle”
Il gruppo ha iniziato discutendo di una delle tecniche più iconiche di Valentino Rossi – il leg dangle in frenata brusca – una mossa che da allora è diventata comune nelle corse motociclistiche di alto livello.
Hodgson ha ammesso il suo scetticismo:
“Valentino l’ha fatto per primo, poi altri piloti l’hanno seguito. Ora è ovunque. Sarò onesto: ancora oggi non capisco appieno quali vantaggi apporti.”
Crutchlow, veterano della MotoGP, lo ha spiegato dal punto di vista istintivo di un pilota:
“Per me è una reazione naturale, quasi inconscia. Come quando da bambino guidi una moto e pensi di poter cadere, il primo istinto è quello di allungare il piede. Ora i piloti frenano così tardi e guidano sul filo del rasoio che allungare la gamba è quasi un riflesso per gestire il rischio.”
Toseland ha offerto un’analisi tecnica della stella del Mondiale Superbike Toprak Razgatlioglu, che usa ancora la gamba a penzoloni:
“Toprak mi ha detto che essere alto, come Rossi, rende più comodo allungare la gamba interna in frenata. Riduce lo sforzo sulla parte superiore del corpo perché il flusso d’aria spinge il busto indietro, il che favorisce la stabilità. Inoltre, poiché la ruota posteriore spesso si solleva durante le frenate brusche, avere la gamba fuori agisce come uno stabilizzatore. Se la moto scatta quando il posteriore tocca terra, quella gamba aiuta a contrastare il movimento, quasi come un gatto che usa la coda per mantenere l’equilibrio.”
Hodgson ha riassunto il tutto:
“Qualunque sia la ragione, non c’è dubbio che Valentino abbia cambiato il modo in cui i piloti affrontano la frenata e l’ingresso in curva”.
Casey Stoner: aggressività, precisione e innovazione
L’attenzione si è poi spostata su Casey Stoner, che ha vinto il Campionato del Mondo MotoGP 2007 con la Ducati e si è guadagnato la reputazione di uno dei piloti più dotati della storia.
Toseland si è meravigliato della tecnica non convenzionale di Stoner:
“Frenava usando solo il dito medio, non potevo crederci. Non ci sono mai riuscito. Ci siete mai riusciti?”
Hodgson ha risposto:
“Assolutamente no. Stoner ha fatto cose che nessun altro osava fare. Quella stagione 2007 non si è limitato a guidare la Ducati; l’ha domata. Ha surclassato completamente i suoi compagni di squadra e ha dimostrato che il talento innato può superare gli svantaggi tecnici, cosa che raramente si vede a questi livelli”.
Ha fatto paragoni con leggende del passato:
“Mi ha ricordato Kevin Schwantz: sempre al limite, usando l’acceleratore per sterzare, indietreggiando. Ma allo stesso tempo, ha introdotto elementi dello stile moderno – un caos controllato, si potrebbe dire – rendendo persino quella testarda Ducati in curva brusca.”
Crutchlow, che ha gareggiato sia contro Rossi che contro Stoner, ha spiegato il posizionamento unico di Stoner:
“Casey guidava molto centrale sulla moto, ma la inclinava così tanto da sfiorare quasi il terreno, molto più dei suoi rivali. Lui e Valentino si stavano già muovendo verso quello che vediamo ora con piloti come Marc Marquez, Bagnaia e Martin, che si tengono molto staccati dalla moto per massimizzare la velocità in curva.”
Crutchlow, ora collaudatore Yamaha, ha aggiunto con un sorriso:
“Sono passati anni dall’ultima volta che ho guidato una Superbike, quindi cercare di copiare di nuovo Rossi o Stoner… probabilmente assomigliavo più a Mike Hailwood che a entrambi!”
Conclusione
La discussione ha chiarito che sia Valentino Rossi che Casey Stoner hanno avuto un ruolo fondamentale nel ridefinire il modo di guidare le MotoGP. Rossi ha introdotto nuove dinamiche di frenata con la sua ormai famosa “leg dongle”, mentre Stoner ha fuso l’aggressività della vecchia scuola con tecniche emergenti per dominare in un’epoca di evoluzione tecnologica delle moto. La loro influenza è evidente ancora oggi, mentre una nuova generazione di piloti si basa sulle fondamenta da loro gettate.