Completare quattro turni. 148 punti. Incertezza non quantificabile.
Ironia della sorte, c’è molta volatilità quando il campionato mondiale torna in Australia questo fine settimana. La stagione 2024 della MotoGP è stata vantaggiosa per la Ducati, con vittorie in tutti i Gran Premi tranne uno e vittorie in 13 delle 16 gare sprint.
Un cambiamento sismico nella narrazione del campionato, che è stato in ebollizione per mesi, può benissimo esplodere quando si combinano una lotta per il titolo da montagne russe con storie adiacenti ad ogni curva e un circuito di Phillip Island che è considerato uno dei più difficili ed eccitanti giri da brivido a 340 km/h del calendario. Si tratta di un mix volatile e avvincente, che il pubblico australiano troverà coinvolgente.
Perché ora e perché qui? Perché a Phillip Island sembrano sempre accadere cose strane.
Alex Rins, spagnolo, ha vinto inaspettatamente nel 2022 per la Suzuki, una casa che mesi prima aveva annunciato che si sarebbe ritirata dal campionato alla fine della stagione.
L’eterno damigella d’onore di questo sport, Johann Zarco, ha vinto per la prima volta alla sua 120esima partenza l’anno scorso, in una gara anticipata di 24 ore a causa delle pessime previsioni meteo per la domenica del Gran Premio. Zarco non ha condotto nemmeno un giro fino alla gara che contava.
Cosa succederà nel 17° appuntamento di questa stagione? Bisognerebbe essere piuttosto audaci per fare previsioni sicure, visti gli ultimi due anni in Australia. Ma alcune domande importanti determineranno l’andamento del prossimo weekend.